Orecchia di elefante, la cotoletta gigante. Ma non confondetela

© Enrico Belluschi

L’orecchia di elefante si differenzia per il trattamento della carne

La cotoletta alla milanese e l’orecchia di elefante sono due celebri secondi piatti della tradizione culinaria meneghina, tra i più apprezzati. Tuttavia, spesso si commette l’errore di confonderli, utilizzando i nomi come sinonimi o attribuendo l’uno all’altro. In realtà, vi sono notevoli differenze tra i due.

L’orecchia di elefante si differenzia per il trattamento della carne, che viene battuta fino a diventare estremamente sottile e raggiunge spesso una dimensione superiore a quella del piatto in cui è servita. Sebbene il metodo di preparazione sia simile a quello della cotoletta, il risultato finale presenta inevitabilmente caratteristiche differenti.

La cottura dell’orecchia di elefante risulta particolarmente impegnativa, poiché lo spessore ridotto rende la carne più incline a diventare dura o stopposa. Spesso viene servita in versione “vestita”, accompagnata da vari condimenti, come rucola, formaggi o patate, che possono essere adagiati sopra la carne o cucinati insieme ad essa.

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