© Mario Mercaglia
Si possono tranquillamente definire uno dei simboli della cucina lombarda, un piatto che racconta storie di famiglie, di campagna e di domeniche in compagnia, magari accompagnate anche da un bel fiasco di vino rosso: stiamo parlando dei casoncelli.
Sono nati tra Bergamo e Brescia e questi piccoli scrigni di pasta ripiena hanno attraversato i secoli portando con sé una tradizione contadina ricca di sapori e ingegno.
La loro forma è inconfondibile: una mezzaluna ripiegata su sé stessa, simile a una barchetta o a un piccolo calzone. Ma è dentro che si nasconde la vera anima del casoncello: un ripieno che varia da valle a valle, da famiglia a famiglia. Carne macinata, formaggio stagionato, pane raffermo, prezzemolo, scorza di limone e in alcune versioni particolarmente sofisticate anche l’aggiunta di uvetta, pere e amaretti.
A Bergamo, i casoncelli sono spesso farciti con un mix saporito di carne, salumi e aromi robusti. A Brescia, invece, il ripieno tende a essere più semplice, con formaggio, pane e talvolta qualche erba di campo. Cambia anche il condimento, ma uno resta il più amato: burro fuso profumato alla salvia, versato generosamente sui casoncelli fumanti, poi completato da una pioggia di Grana Padano grattugiato.
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